Dieci vini spumanti per il brindisi con le bollicine di Capodanno
Capitolo prosecco. Più assaggiamo più ci convinciamo che, se ben fatto, questo sia un vino che dà grandi soddisfazioni. E fatto molto bene è l’Asolo Extra Brut di Bele Casel, tutto quello che ci si aspetta da una bollicina che deve fare della piacevolezza e della pulizia il suo marchio di fabbrica. Naso gessoso, note erbacee, di mela e pera. Vino dissetante e “asciutto” di freschezza e bilanciamento. Per noi l’ideale per aprire un bel pasto.
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano R.D.O. Levante Extra Dry 2020 di Masottina nasce da viti vecchie in quello che potremmo definire un cru. Vino di potenza aromatica e, per la tipologia, struttura. Frutti bianchi, fiori, agrumi, note minerali spinte che danno al sorso sensazioni saline e freschezza agrumata lunghissima. Gran bell’assaggio per un prosecco dalle possibilità evolutive.
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Pas Dosé S.C. 1931 Metodo Classico 2012 di Bellenda è uno degli assaggi che ci hanno più colpito quest’anno. 24 mesi sui lieviti, è una bolla frutta di studio e amore per il territorio e per la glera, che stravolge i tanti preconcetti sulle potenzialità del territorio. C’è verticalità assoluta e volume, eleganza, pulizia e lunghezza infinite. Potenziale evolutivo importante (abbiamo assaggiato una 2008 spaziale, che cresce ulteriormente su note dolci, candite e minerali e in volume e freschezza) che stupirà i vostri commensali. Da provare dell’aperitivo alle carni bianche.
Passiamo in Franciacorta con l’Extra Brut Elite di Mirabella, assaggio difficile da catalogare ma che ci ha davvero intrigato. Chardonnay in purezza, ha un naso molto interessane e “in movimento” dalle note di fiori, ananas, mela verde, erbe aromatiche. La bocca è intensa e piena senza essere pesante con una gran freschezza lunghissima e note di pompelmo, speziate, dall’anice alla liquirizia.
Ancora Franciacorta e altra bolla che ci ha entusiasmato, il Rosé Pas Dosé “Parosé” 2010 Riedizione 2020 di Mosnel è una bevuta stupenda. Annata ripresentata dopo quasi dieci anni di affinamento sui lieviti, puntando su grande complessità e freschezza sorprendente. Pinot nero e chardonnay dal colore tenue. Golosissime note di frutto di bosco, ossidative, dolci, liquirizia, agrumi. Bocca piena, morbida gastronomica con sapidità e gran freschezza straripante finale.
Sempre rosé ma dall’Emilia, il Lambruscante 2016 di Barbaterre è un vino interessante da grasparossa, salamino e malbo. Il tipico sentore di frutto rosso è giocato sulla delicatezza e in bocca c’è una sferzata fresca che punta tutto sulla verticalità, nello stile della cantina. Bell’accompagnamento al cotechino!
Bellissimo assaggio l’Oudeis Alta Langa Metodo Classico Brut Millesimato 2017 di Enrico Serafino (pinot nero e chardonnay). Naso finissimo che va dagli agrumi, ai fiori, alla frutta gialla, alle spezie. Il colore è quasi ramato, la bocca piena e gessosa ma scattante con una freschezza lunghissima.
Ci spostiamo in Champagne, in Francia. Il Blanc de Blancs Prestige di Diebolt Vallois ha un naso “fresco”, con note di mela, agrumi, pasticceria. Cremoso e morbido senza essere pesante, con una bella spinta acida lunga e un finale sapido che lo rendono perfetto anche a tavola.
L’Hommée Champagne Brut Premier Cru di Roger Coulon (pinot nero e chardonnay) è una grande bolla da vecchie vigne, quelle in cui ancora si usava l’hommée, appunto, la misura che indicava quanta vigna un uomo riusciva a lavorare in una giornata. Colore pieno, dorato, naso fragrante con note di panificazione, spezie, frutti rossi e note dolci. La bocca è strutturata e sapida con un piacevole finale tra il caustico, la liquirizia e lo speziato. Perfetto anche per preparazioni importanti di carne e pesce.
Lo Champagne RSRV Rosé Foujita di Mumm è un tributo a Leonard Foujita, artista che disegnò la rosa a decorazione della bottiglia di rosè dal 1958 e alla storia della maison dove l’orecchia sull’etichetta ricorda i biglietti di accompagnamento alla consegna delle bottiglie fatta a mano un paio di secoli fa per gli amici della maison. RSRV, ovvero riservato! Pinot nero e chardonnay, rosa intenso con riflessi salmone e gran complessità. Pasticceria, vaniglia, fragola, mirtilli. Morbido, gastronomico e “vinoso” con un bel finale sapido e di frutti rossi. Quasi un rosso leggero che regge anche la grassezza dei formaggi.
Auguroni
Raffaele e Sergio
Fonte: avvinando.tgcom24.it