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I Sodi di S.Niccolò, un supertuscan esaurito in 72 ore

Un Supertuscan esaurito in 72 ore sulla Place de Bordeaux. E’ I Sodi di S. Niccolò, etichetta di Castellare di Castellina a base di Sangioveto, ovvero Sangiovese, e Malvasia Nera. Tra i primi Supertuscan (la prima vendemmia è del 1977) che ha la particolarità di essere prodotto con sole uve autoctone a differenza di altri celebri supertuscan che invece devono il loro successo al mix tra uve internazionali (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot) e i diversi terroir della Toscana.

I Sodi di S. Niccolò è, invece, prodotto con un blend del toscanissimo Sangiovese e di Malvasia nera, vitigno diffuso principalmente in Trentino Alto Adige e in Puglia ma adottato negli anni anche in Toscana dove è entrato nell’uvaggio del popolarissimo Chianti. In sole 72 ore sono state vendute tutte le bottiglie disponibili dell’annata 2018 a una rete di negociants di Bordeaux che lo hanno distribuito in Sudamerica, Asia, Africa, Medio Oriente, Oceania e Francia. Paradossalmente non sono stati coinvolti alcuni mercati clou europei del vino made in Italy come anche Stati Uniti e Canada.

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Di grande rilevo l’interesse dei negociants francesi, e di quelli di Bordeaux in particolare e che da qualche anno a questa parte si stanno interessando sempre più spesso a bottiglie premium italiane. Segnale inequivocabile di come il vino italiano stia guadagnando posizioni nella considerazione internazionale. I negociants francesi infatti sono maestri nel creare attorno ai vini che commercializzano rarefazione, attesa e soprattutto valore. «Siamo felici di entrare a far parte di questo network così prestigioso – ha commentato il presidente di Castellare di Castellina e del gruppo Dcc, Paolo Panerai -. La Place de Bordeaux è il punto di riferimento più importante in assoluto per il mercato dei top wines perché distribuisce autentiche icone dell’enologia mondiale».

I Sodi di S. Niccolò è prodotto da Sangioveto e Malvasia nera piantati nei due migliori Cru di Castellare. «Un vino – spiegano a Castellare – che nelle oltre 40 vendemmie finora commercializzate ha collezionato numerosi riconoscimenti, a partire dal lontano 1988 quando si piazzò al sesto posto della prima Top 100 di Wine Spectator con l’annata 1985, con replica nell’anno dopo. Mentre più tardi con le due annate, la 2013 e la 2016, è risultato in più occasioni il primo vino italiano in assoluto sommando i rating delle guide italiane e dei maggiori 4 critici internazionali».

Fonte: Il Sole 24 ORE

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